ISOLA MADRE

Il Giardino dell'Isola Madre

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DISCOVER ISOLA MADRE

Con i suoi otto ettari di estensione è la più grande isola del Verbano

Il punto di partenza per esplorare il giardino dell’Isola Madre è Viale Africa. Come il nome stesso fa intuire, è posto sul lato più assolato e mite e popolato da piante subtropicali e sempreverdi, aranci amari, boschetti di alloro, cactus e aloe. Superato un suggestivo boschetto di bamboo, ecco comparire la Scala dei Glicini che affascina con l’effetto prospettico generato dall’alternanza di rampe e pianerottoli a intervalli regolari e le arcate su cui si arrampicano fioriture di glicine profumatissime. Le tipologie di glicini sono circa 18 e provengono dall’America, dalla Cina e dal Giappone. 

 

In fondo al viale si apre un parterre chiamato Piano delle Camelie. Il giardino dell’Isola Madre è stato uno dei primi in Italia, nel 1830, ad ospitare una collezione di camelie. Oggi circa 150 tra specie e ibride fioriscono nei giardini delle Isole, in scenografiche spalliere. Tra queste sono di particolare importanza la Camellia japonica, la reticulata e la sinensis (o “camelia del Tè”). Considerata la storia del giardino, alcuni esemplari hanno assunto le dimensioni di piccoli alberi. Oltre l’antica darsena, di fronte alla quale si è insediata una rara collezione di felci, il Prato dei Gobbi si estende su un terreno da cui spuntano le radici di una maestosa conifera che ha circa duecento anni.  

 

Superatala scalinata, che un tempo era l’ingresso principale dell’isola, e il prato del Gynerium, arriva il richiamo melodioso proveniente dalle voliere del Piazzale dei Pappagalli. Azalee, camelie e magnolie in fiore e una vista sulle sponde del Lago Maggiore invitano a fermarsi per una sosta bucolica in compagnia di pavoni e fagiani dalle piume brillanti.

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Il Cipresso del Cashmir e la collezione di Protee

La Loggia del Cashmir è l’emblema dell’Isola Madre: è il cipresso che si innalza imponente davanti al palazzo a dare il nome all’area. I suoi semi giungono qui dall’Oriente nel 1862, ma la sua sopravvivenza è messa a dura prova in seguito alla tromba d’aria del 2006 che lo abbatte nonostante fosse l’esemplare più grande d’Europa. Un intervento tempestivo e una complessa opera di ingegneria ha permesso di salvarlo. Oggi è ancora possibile osservare con meraviglia le sue fronde pendenti dal colore verde-azzurro.

 

L’esotismo dell’Isola Madre è accentuato dalla presenza di una rara collezione di Protee, fiore nazionale del Sudafrica, e da numerose specie di palme che si concentrano soprattutto nel Piazzale della Cappella - insieme a iris, giunchi e ad una vasca di ninfee blu tropicali - e nel Viale delle Palme, in fila di fronte al palazzo. Lo sguardo è conquistato dai vivaci colori della buganvillea; mentre i fiori di loto, nella vasca al centro del viale, sono il set perfetto per l’ultimo selfie prima di lasciare l’isola. 

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